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Auguri monsignor Farci

Nella Basilica di Sant’Elena imperatrice in Quartu, questo pomeriggio, domenica 9 febbraio 2025, monsignor Mario Farci è stato ordinato vescovo. A presiedere il rito l’arcivescovo monsignor Giuseppe Baturi, con-consacranti gli arcivescovi emeriti di Cagliari, Monsignor Giuseppe Mani e il cardinale Arrigo Miglio, e il vescovo emerito di Iglesias monsignor Giampaolo Zedda. Hanno concelebrato i vescovi delle altre diocesi sarde. Monsignor Farci prenderà possesso della sua sede episcopale domenica prossima, 16 febbraio.

Presenti in Basilica, oltre i familiari del nuovo vescovo, un cospicuo numero di presbiteri appartenenti al clero cagliaritano e sulcitano. Tante le autorità civili e i fedeli che hanno voluto rendere omaggio a monsignor Farci, figlio della comunità ecclesiale quartese, in particolare di quella di Sant’Elena. Un aspetto che ha dato alla solenne celebrazione un valore aggiunto e significativo.

L’arcivescovo Baturi nel corso dell’omelia ha ricordato che «Quando don Mario mi ha chiesto di essere consacrante principale in questa celebrazione, ho pensato con una certa emozione che sono nella successione degli apostoli come anello di una ininterrotta catena di amore, di speranza e fede, di memoria e gratitudine. Questo caro don Mario, – ha sottolineato – è il senso, cioè l’effetto della nostra missione: dilatare nello spazio e nel tempo la compassione e la verità di Cristo per gli uomini, quasi spingendo in avanti la Chiesa. È la ragione della nostra speranza».

Il rito di ordinazione si inserisce nel contesto dell’Anno giubilare, dove è il tema della Speranza a fare da sfondo. E di speranza, gratitudine, ricordi e aspettative è stato denso il discorso di ringraziamento pronunciato dal nuovo vescovo al termine della celebrazione.

«La celebrazione di questo pomeriggio – ha affermato – è stata un atto d’amore che Dio ha fatto nei confronti della mia debole e indegna persona e – soprattutto – nei confronti della sua Chiesa, quindi ci ciascuno di noi. Per questo insieme abbiamo reso grazie attraverso l’Eucaristia. La Chiesa mi chiede di essere testimone dell’amore di Dio nella “Villa di Chiesa” – ha proseguito – di annunciarle e testimoniarle che essa è la casa amata da Dio e perciò deve essere sua famiglia, in cui tutti e tutte hanno relazioni cordiali, amorevoli, accoglienti. In sintesi, questa è la mia missione».

A monsignor Mario gli auguri da parte della comunità diocesana.

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