Diocesi Liturgia

Approvati i testi per le messe e per il culto dei santi venerati in diocesi

Il Dicastero per Culto divino e la disciplina dei sacramenti in data 10 gennaio 2024 ha approvato il Proprium (i testi liturgici per la celebrazione della S. Messa e della Liturgia delle Ore) dell’Arcidiocesi di Cagliari. Questi testi vengono ora presentati al clero e ai fedeli perché, a partire da una data stabilita dall’Ordinario diocesano, entrino in vigore in tutte le comunità della nostra diocesi.

Il nuovo strumento liturgico sostituisce la precedente raccolta di testi, a carattere regionale, dopo cinquant’anni. La diocesi di Cagliari è la prima, tra le chiese locali della regione ecclesiastica della Sardegna, a ricevere tale approvazione, secondo le nuove norme stabilite dal motu proprio di Papa Francesco “Magnum principium” e conseguentemente alla pubblicazione della terza edizione del messale romano in lingua italiana del 2021.

Giovedì 8 febbraio don Franco Magnani, docente presso l’Istituto di liturgia pastorale di Padova e già direttore dell’Ufficio liturgico della Cei, presenterà i nuovi testi al clero, la mattina, presso l’Aula magna del seminario arcivescovile, e nel pomeriggio (ore 17-19), presso la stessa sede, a tutti gli operatori pastorali.

I testi in formato digitale saranno a disposizione sul sito internet della diocesi (www.chiesadicagliari.it) a partire dall’8 febbraio.

Storia

La necessità di avere un Proprium per l’Arcidiocesi di Cagliari nasce dal bisogno di adeguare e rinnovare quanto già esistente e finora in uso nelle nostre chiese per la celebrazione dei santi del nostro calendario particolare. Il 20 settembre 1975, su istanza di mons. Giuseppe Bonfiglioli, allora presidente della Conferenza Episcopale Sarda, la Sacra Congregazione per Sacramenti e il Culto divino aveva approvato il calendario, le Messe proprie e la Liturgia delle Ore propria per tutte le diocesi della Sardegna. Ora tenendo conto dei documenti che la Chiesa ha emanato per favorire questo aggiornamento e uniformare la preghiera della nostra Chiesa particolare a quella della Chiesa universale si è provveduto a comporre i testi necessari sia per la celebrazione della S. Messa che per la celebrazione della Liturgia delle Ore riguardanti l’arcidiocesi di Cagliari.

Novità

Le novità contenute nei testi approvati sono diverse. Si noterà come le memorie dei beati sono tutte riportate al grado di memoria facoltativa (conformante a quanto disposto nella notificazione De cultu beatorum) e che solo la memoria di sant’Ignazio da Laconi (il cui culto è molto diffuso nella nostra diocesi) e i santi pontefici Ilaro e Simmaco, hanno il grado di memoria obbligatoria. Per quanto riguarda la memoria facoltativa di san Salvatore da Horta, si è preferito tenere la data della morte, sicuramente più significativa di quella della canonizzazione. Si è, inoltre, inserita la memoria di san Lucifero, vescovo, perché la devozione, che già era testimoniata precedentemente dalla dedicazione di ben due chiese parrocchiali, ora ha fatto un passo avanti nella conoscenza dell’opera di san Lucifero, e nella sua corretta catalogazione, non più tra gli eretici come veniva definito, ma tra gli strenui difensori della divinità di Cristo. Un’altra variazione è lo spostamento della memoria facoltativa della beata Giuseppina Nicoli dal 3 febbraio (data della beatificazione) al 4 febbraio; dato che la memoria facoltativa di san Biagio è nella diocesi di Cagliari universalmente celebrata e quindi oscurerebbe la possibilità di celebrare questo modello di educatrice dei giovani.

Criteri redazionali

Nella redazione dei testi si è seguito con perizia l’aggiornamento alla III edizione del Messale Romano, sia per le nuove orazioni che per le antifone. Ugualmente è stata utilizzata la nuova traduzione italiana della Bibbia realizzata nel 2008. Si è poi partiti dall’impronta data dalle “Messe proprie della Sardegna” del 1975, e contemporaneamente è stata fatta una ricerca tra i testi delle “Missae propriae ad usum Ecclesiarum totius Insulae Sardiniae” (approvato il 15 maggio 1914) e gli “Officia propria in usum Ecclesiarum totius Insulae Sardiniae” (approvato il 3 gennaio 1942). La necessità di comporre testi ed orazioni proprie nasce, prima di tutto, dalla fede del popolo di Dio che lungo i secoli ha costantemente mantenuto intatta la propria devozione verso i nostri santi, e li ha venerati con sommo rispetto, facendoli giungere fino a noi. Questa fede “granitica” del popolo sardo ha permesso, ai loro pastori, di sentire l’esigenza di avere testi propri con cui celebrare la liturgia e soprattutto di poter pregare insieme con un linguaggio comprensibile a tutti e adeguato alla sensibilità odierna. Ciò ha permesso di compiere un’opera di ricognizione del materiale già esistente, sia nei documenti ufficiali che nelle singole comunità, e poi di riflettere insieme per comporre eucologie nuove e testi più adatti alla nostra chiesa particolare.

Condividi
Skip to content