L’invasione russa dell’Ucraina suscita angoscia e dolore, oltre che la più ferma condanna. I 60 Vescovi di 20 paesi, riuniti a Firenze per l’incontro “Mediterraneo frontiera di pace”, stanno pregando perché alla popolazione dell’Ucraina siano risparmiate ulteriori violenze. “Noi credenti – ha dichiarato il Card. Pietro Parolin – non perdiamo la speranza su un barlume di coscienza di coloro che hanno in mano i destini del mondo”.
Ci stringiamo con particolare affetto e in comunione di preghiera alla numerosa comunità ucraina presente nella nostra diocesi curata dalla Cappellania di San Demetrio, appartenente all’Esarcato Apostolico per i fedeli cattolici ucraini residenti in Italia, presso la Chiesa di Santa Restituta in Cagliari, retta da don Vasyl Ersteniuk.
Invito tutte le comunità dell’Arcidiocesi a pregare per le popolazioni coinvolte nel conflitto, durante le messe di domenica prossima, 27 febbraio, aggiungendo alla preghiera dei fedeli la seguente intenzione, predisposta dall’Ufficio Liturgico Diocesano:
Preghiamo per la pace nelle terre dell’Ucraina.
Per le popolazioni che oggi soffrono a causa della violenza e della guerra,
perché possano presto vivere nella giustizia e in una pace duratura.
Per le parti coinvolte nel conflitto,
perché facciano tacere la voce delle armi
e percorrano la via di una convivenza civile tra i popoli.
Per la comunità internazionale,
perché promuova trattative finalizzate alla pace
in uno spirito di fraternità tra le nazioni.
Preghiamo:
Ascoltaci, o Signore.
Ripropongo a tutti e con forza, inoltre, l’appello del Papa a fare del prossimo 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, una Giornata di digiuno per la pace.
Sempre mercoledì 2 marzo, presso la Chiesa di Cristo Re, in Cagliari, alle ore 20.30, si terrà una veglia di preghiera organizzata dal Gruppo Ecumenico di Lavoro Cagliari.
Il Padre accolga l’implorazione che sale dalla Chiesa, orante con Maria, Regina della pace, ed effonda sui governanti lo Spirito dell’unità e della concordia, dell’amore e della pace.
+ Giuseppe Baturi
Arcivescovo di Cagliari