«Mi si dice: una persona come te ha il dovere di mettersi in salvo, hai tanto da fare nella vita, hai ancora tanto da dare. Ma quel poco o molto che ho da dare lo posso dare comunque, che sia qui o in una piccola cerchia di amici, o altrove, in un campo di concentramento». Così scriveva nel suo diario Etty Hillesum, documentando le motivazioni della sua scelta.
Ma qual è il ruolo di ciascuno di noi?
Una domanda che si fa tanto più pressante se la si riferisce a particolari e dolorose pagine di storia come quella dell’Olocausto. Oggi celebriamo il «Giorno della memoria» per custodire ogni dolore e amore, perché nessun volto venga dimenticato. Commemoriamo le vittime di quei crimini gravissimi e diamo onore a quanti si sono opposti, spesso a rischio della propria vita, alla follia omicida offrendo aiuto ai perseguitati.
C’è sempre qualcosa da fare per affermare e difendere l’inalienabile e altissima dignità di ogni uomo e il suo desiderio a una vita felice. Ogni nostro gesto deve poter portare in sé la responsabilità per la vita degli altri e il cammino dell’umanità.
In questa giornata di memoria, sentiamo di doverci inchinare davanti a quanti hanno sofferto e sono stati uccisi, e come cristiani eleviamo a Dio una preghiera di perdono e riconciliazione, e il grido di non permettere che accada mai più una simile cosa.
Cagliari, 27 gennaio 2022
+ Giuseppe Baturi
Arcivescovo di Cagliari