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Lettera del vescovo in vista della nomina dei vicari foranei

L’arcivescovo Giuseppe Baturi ha indirizzato una lettera ai presbiteri circa la volontà di procedere quanto prima alla nomina dei vicari foranei.

“Il vicario foraneo – si legge nel Documento – deve essere un sacerdote che risiede nella forania, possibilmente in cura d’anime (non necessariamente come parroco), gode la stima del clero e dei fedeli per la sua prudenza e dottrina, pietà e zelo apostolico, ha sufficienti doti di lavoro in équipe”.

La Lettera prosegue citando la definizione che il Concilio Plenario Sardo ha formulato nel 2001 in relazione al ruolo dei vicari foranei.

“Sono almeno tre le forme di collaborazione e condivisione che il vicariato può offrire – scrive il vescovo Baturi. Il vicariato foraneo è chiamato a favorire e sostenere la comunione tra le diverse parrocchie, coinvolgendo anche le altre comunità ecclesiali presenti e operanti nel territorio (…). Nell’ambito del vicariato foraneo deve favorirsi la pratica di quella intima fraternità che unisce i presbiteri in virtù dell’ordinazione e della comune missione (…). La collaborazione tra sacerdoti – prosegue – e l’aiuto vicendevole sono premesse necessarie perché la cura pastorale abbia la dovuta unità e sia resa più efficace (PO 7; CD 30,1). Il vicariato si impegna a realizzare iniziative pastorali comuni (…). I bisogni dell’evangelizzazione e della formazione cristiana superano spesso i limiti parrocchiali in modo tale che solo un’azione pastorale congiunta e integrata può dare risultati positivi (cf. CEI, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, 2004, n. 11)”.

La Lettera si chiude con la volontà dell’Arcivescovo di “dare regolarità agli incontri del Consiglio dei Vicari foranei” e “partecipare alle riunioni dei vicariati della nostra Arcidiocesi”.  

>>> Lettera ai Presbiteri in vista della nomina di vicari foranei

 

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