Si anticipa l’editoriale a firma di monsignor Franco Puddu, vicario generale della diocesi di Cagliari, con il quale si apre il prossimo numero del settimanale “Il Portico” in uscita domenica 17 gennaio 2016.
Le frontiere della Caritas
Hanno destato turbamento e fatto sorgere tanti interrogativi le notizie riguardanti recenti eventi nei quali è risultata coinvolta la Caritas diocesana a motivo del blocco di una spedizione di un carico contenente abiti che sarebbero stati, in parte, destinati ai propri centri. Tale vicenda è da inquadrare nell’ambito dell’attività di tutte le Caritas che, da sempre, tra le innumerevoli azioni a favore dei poveri, promuovono la raccolta e la ridistribuzione di abiti usati. Spesse volte le donazioni eccedono le necessità reali delle persone che ne fanno richiesta. In tal caso si pone il problema di come utilizzare tali eccedenze senza spreco, nel rispetto delle normative e senza tradire la volontà dei donatori.
In un comunicato diramato dalla diocesi in seguito alle disposizioni della Procura di Cagliari, si è già avuto modo di sottolineare che, accanto alla finalità caritativa di iniziative come queste, si associa anche un intento educativo orientato a combattere lo spreco e a sensibilizzare i cittadini a stili di vita che valutino positivamente un opportuno riutilizzo dei beni.
A distanza di una settimana da questi fatti, la diocesi di Cagliari sente il bisogno di confermare la propria incondizionata disponibilità a collaborare con la Magistratura, nella speranza che venga fatta al più presto chiarezza, soprattutto nell’interesse primario dei tanti assistiti, che potrebbero essere penalizzati, ma anche per salvaguardare e non sminuire il lavoro intenso e capillare che i numerosissimi operatori Caritas, sia a livello diocesano sia parrocchiale, pongono in atto come servizio agli ultimi. Ne va anche del buon nome della Caritas che rende nel territorio un servizio che difficilmente potrebbe essere erogato in modo così capillare ed efficace esclusivamente da altri enti. Per l’alto significato morale che la Caritas rappresenta nella Chiesa e nella società, la diocesi intende esprimere un impegno ancora più incisivo a tutela dell’identità di questo servizio ecclesiale e sociale, oltre ogni eventuale accusa e insinuazione. Nell’impegno di fare il bene, pressati dalle urgenze d’occasione, si può incorrere in qualche svista, leggerezza o errore, ma può anche succedere di risultare “parte lesa”.
Per rispetto alle indagini in corso la Caritas diocesana ha fatto una precisa scelta, forse da alcuni non perfettamente compresa, di porsi in un atteggiamento di silenzio e di riservatezza, per consentire agli inquirenti di svolgere le proprie indagini nella massima serenità, presupposto essenziale affinché si giunga alla giusta soluzione di un fatto che sta sollevando tanto scalpore. La vicenda è complessa e sono tanti gli aspetti da chiarire. Per questo stesso motivo è stato disposto, per ora, che sia sospesa l’attività di raccolta di indumenti, oltre che nel centro diocesano, anche in tutte le parrocchie.
È fondamentale non dimenticare quanto la Caritas diocesana realizza nei confronti del disagio sociale, della povertà e della marginalità nel nostro territorio, anche in collaborazione e in coordinamento con le molteplici associazioni di volontariato, non solo cattolico, con le quali la Caritas si relaziona quotidianamente. Vale la pena ricordare, tra le iniziative più recenti, l’insostituibile contributo, in collaborazione con le pubbliche autorità, per un’accoglienza dignitosa ai rifugiati a Cagliari e in Sardegna, e l’attenzione ai Rom, ai quali è stato dedicato un recente convegno.